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Per chi naviga il web ogni giorno, la SERP è la porta d’ingresso a informazioni, servizi e novità. Apparentemente banale, questa Search Engine Results Page — l’ormai familiare “pagina dei risultati” — è in realtà il crocevia dove algoritmi, pubblicità e intenzioni degli utenti si incontrano e si plasmano a vicenda. Comprendere come funziona la SERP significa saper leggere il presente e il futuro della ricerca online, cogliendo le opportunità offerte a chi gestisce un sito web, fa SEO o investe in campagne Google Ads.

Author box (template per rinforzare E-E-A-T): inserire in alto o in fondo all’articolo un blocco con nome completo, qualifica professionale (es. SEO Specialist), breve bio (2–3 frasi con risultati concreti), link a profilo professionale (LinkedIn), elenco pubblicazioni rilevanti, data dell’ultimo aggiornamento e un breve case study che dimostri esperienza pratica (es. “aggiornando la guida X abbiamo aumentato il CTR del 18% in 3 mesi”). Questo template facilita la verifica dell’autorevolezza e fornisce segnali utili ai motori di ricerca.

Cos’è la SERP

Dietro la sigla SERP si cela la Search Engine Results Page: la pagina visualizzata da Google, Bing o Yahoo! quando si esegue una ricerca. Il termine indica ogni insieme di risultati che un motore di ricerca restituisce in risposta a una domanda digitata (la cosiddetta ‘query’). Così, visualizzare una SERP è l’esperienza concreta di chiunque usi internet: uno spazio mutevole, modellato da algoritmi sempre più sofisticati e attenti alle esigenze dell’utente.

Esempio pratico di una SERP

Chi cerca su Google una parola come “pizzerie” visualizza una SERP con elenchi di ristoranti, spesso anticipati da una mappa, valutazioni, immagini e suggerimenti. In alto possono comparire fino a 4 annunci identificabili dalla scritta “Annuncio”: questi sono i risultati sponsorizzati. Subito sotto si susseguono box locali con recensioni, poi i cosiddetti risultati organici – elenchi di pagine selezionate per rilevanza. Ogni elemento dipende dalla domanda dell’utente, dal luogo in cui si trova, dal dispositivo usato e dalla storia della sua navigazione.

Componenti principali della SERP

Ogni SERP ospita principalmente tre categorie di contenuti. I risultati organici sono selezionati da un algoritmo: sono pagine giudicate più pertinenti e autorevoli rispetto alla ricerca. In media, una SERP classica mostra 10 URL, anche se in alcuni casi il totale può essere inferiore: succede quando spiccano funzionalità avanzate o informazioni direttamente visualizzate (rich snippet).

A fianco, spesso in cima o lateralmente, ci sono i risultati sponsorizzati. Su Google, si riconoscono dalla dicitura “Annuncio” e possono arrivare fino a 4 per ricerca, guadagnando un’eccezionale visibilità grazie al budget destinato da chi compra pubblicità con Google Ads. Non sono scelti dall’algoritmo organico, ma assegnati tramite aste basate su parole chiave, rilevanza degli annunci e budget di spesa.

La Search Engine Results Page di oggi va ben oltre i dieci classici link blu. Box informativi, caroselli di immagini, classifiche di notizie, video integrati e mappe interattive arricchiscono ormai il 97% delle SERP. Elementi come il local pack – che mostra attività locali con valutazioni e orari – o formule esplicite (“la capitale della Francia è Parigi”) sono pensati per anticipare i bisogni dell’utente, semplificare l’accesso ai contenuti e aumentare l’engagement.

Tassonomia completa delle feature SERP (con esempi e quando compaiono)

Questa sezione fornisce una classificazione pratica e completa delle principali feature che possono apparire in una SERP, organizzata per funzione e con esempi concreti per capire quando ciascuna è favorita dall’intento di ricerca.

  • Featured Snippet (risposta in evidenza): risposte sintetiche che compaiono in alto per query informazionali dirette (es. “come convertire pdf in word”). Ottimizzazione: paragrafo iniziale chiaro, H2/H3 con definizioni, liste numerate di 40–60 parole.
  • Knowledge Panel / Knowledge Graph: informazioni su entità consolidate (personaggi, aziende, luoghi); presente per query entity-based. Ottimizzazione: schema.org per Organization/Person e collegamenti a Wikidata/DBpedia.
  • Local Pack / Map Pack: per ricerche con intento locale (es. “ferrovia vicino a me”); include schede Google Business Profile.
  • Image / Video Carousels: query visuali o brand/entertainment (es. “locandina film”). Ottimizzazione: ImageObject/VideoObject schema, sitemap media.
  • Top Stories / News Box: query di attualità; rispettare requisiti giornalistici e NewsArticle schema.
  • People Also Ask (PAA): domande correlate esplorabili; utile per espandere FAQ on-page.
  • Shopping / Product Listings: query commerciali; collegamento con Google Merchant Center e schema Product.
  • Feature verticali: Job Listings, Flights, Hotels, Q&A, Recipes; ciascuna richiede markup e contenuti dedicati.

Checklist operativo per ogni feature: tipo di intent target, markup consigliato (FAQ, HowTo, Recipe, Product), formato ideale dei contenuti (paragrafo breve, lista, tabella) e KPI da monitorare (CTR, impression, presenza feature). Questa tassonomia permette di identificare rapidamente quali feature perseguire in base alla parola chiave e all’obiettivo di business.

Feature SERP vs Intent di ricerca

FeatureIntent prevalenteQuando appareMarkup / Azione principaleKPI
Featured SnippetInformazionaleQuery dirette che richiedono definizioni o procedureH1-H2 chiari, paragrafi di 40–60 parole, FAQ/HowToImpression, CTR, presenza snippet
Knowledge PanelNavigazionale (entity)Query brand / persone / luoghiSchema Organization/Person, link a WikidataImpression brand, ricerche brand
Local Pack / MapLocaleQuery con intento locale o “near me”Google Business Profile, schema LocalBusiness, NAPVisite locali, chiamate, direzioni
Shopping / Product ListingsTransazionaleQuery commerciali con intento d’acquistoSchema Product, feed Merchant CenterConversion rate, CTR, ROAS
Image / Video CarouselMultimedialeQuery visuali o brandImageObject/VideoObject, sitemap mediaImpression immagini, visualizzazioni video
Top StoriesInformazionale / NewsEventi e notizie recentiNewsArticle schema, AMP opzionaleImpression notizie, CTR

Come Google decide il posizionamento

L’ordine dei risultati nella SERP non è casuale. Google utilizza centinaia di segnali per determinare quali pagine rispondano meglio a una query: qualità del contenuto, pertinenza, autorevolezza e affidabilità sono centrali. Di seguito i segnali aggiornati e le azioni pratiche consigliate.

  • E‑E‑A‑T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trust): richiede prove di esperienza (case study, dati operativi), credenziali autore, fonti citate e link a risorse autorevoli. Azioni: inserire author box (nome, qualifica, link), data di pubblicazione/aggiornamento, riferimenti e case study.
  • Core Web Vitals: misurare e ottimizzare LCP, INP/FID e CLS. Soglie target: LCP < 2.5s, INP/FID < 100ms, CLS < 0.1. Strumenti: PageSpeed Insights, Lighthouse, Search Console (rapporti Core Web Vitals).
  • Page Experience: criteri mobile-friendly, HTTPS obbligatorio, evitare interstitial invasive. Monitorare con Mobile-Friendly Test e report Page Experience in Search Console.
  • Segnali di link e contenuto: qualità dei backlink, anchor text naturale, co‑citazioni semantiche. Azioni: outreach per link autorevoli, audit backlink periodico, consolidare topic cluster interni.
  • Segnali legati all’intelligenza artificiale: Google integra modelli ML per comprendere contesto ed entità. Perciò i contenuti devono essere semanticamente completi, strutturati per entità e collegati tramite topic cluster. Azioni: mappa dei contenuti, dati strutturati e interlinking logico.

Azioni consigliate immediate: audit tecnico (Screaming Frog), controllo Core Web Vitals (PageSpeed Insights), implementazione di dati strutturati (FAQ, HowTo, Article), author box per E‑E‑A‑T e pianificazione di contenuti basati su entità per coprire il topic in profondità.

Dati concreti: numeri e probabilità in SERP

Chiunque si occupi di SEO conosce bene la lotta per la vetta della SERP, e i dati parlano chiaro: il primo risultato organico ottiene mediamente il 31,7% dei clic (CTR), la seconda posizione scende al 24,7%, la terza al 18,7% e dalla quarta al decimo posto si viaggia tra il 13,6% e il 3,1%.

Probabilità di comparsa delle principali feature e impatto stimato sul CTR

FeatureFrequenza stimataImpatto sul CTRNote operative
Featured Snippet~10–15% (varia per verticale)Può ridurre i clic sul primo risultato ma aumenta visibilitàParagrafo di 40–60 parole; H2/H3 chiari
People Also Ask (PAA)~25–30%Aumenta impression e opportunità di long-tailCreare FAQ on-page che rispondono a singole domande
Local Pack~10–15% per query localiAumenta traffico locale e conversioni offlineOttimizzare GBP, NAP, recensioni
Image/Video CarouselElevata su query visiveMigliora visibilità brand e click to mediaImageObject/VideoObject schema, sitemap media

Come misurare e monitorare la visibilità in SERP: strumenti, metriche e report pratici

Metriche chiave: impression, CTR, posizione media, posizioni per URL, presenza di feature (featured snippet, PAA, local pack), percentuale di traffico organico vs paid per keyword. Strumenti consigliati: Google Search Console (performance per query/pagina), GA4 (sessioni, conversioni), Semrush/Ahrefs/SEOZoom (analisi competitiva e presenza feature), Screaming Frog (audit tecnico), PageSpeed Insights & Lighthouse (Core Web Vitals).

Esempio di report mensile: top 20 query per impression e CTR; pagine con perdita di visibilità; keywords con guadagni/perdita di featured snippet; lista priorità (aggiornamento contenuti, implementazione structured data, ottimizzazione CWV). Impostare alert per variazioni di posizione e verificare presenza feature con operatori di ricerca o rank tracker che supportano localizzazione.

Ottimizzazione per ricerca vocale e AI Overviews: tattiche pratiche

La crescente diffusione della ricerca vocale e dei riassunti generati da modelli AI richiede un approccio più conversazionale e strutturato ai contenuti.

  • Usare frasi conversazionali nelle prime righe, impostando domande dirette (es. “Come faccio a…?”) seguite da risposte concise.
  • Fornire definizioni brevi e poi approfondimenti organizzati in sezioni H2/H3 per favorire gli AI Overviews.
  • Applicare markup FAQ/HowTo e usare tabelle semplici: i modelli prediligono risposte concise e strutturate.
  • Testare pagine con query in linguaggio naturale e monitorare Search Console per comparsa nelle query vocali; eseguire A/B test su meta description conversazionali per misurare variazioni di CTR.
  • Ridurre ambiguità semantica collegando entità tramite interlink e dati strutturati.

Rich snippet e markup: quando la SERP mostra contenuti speciali

La marcia in più si ottiene oggi con i rich snippet: elementi grafici e informativi avanzati che spiccano nella SERP grazie ai dati strutturati. Le tipologie più diffuse riguardano prodotti (con prezzo e disponibilità), ricette (ingredienti e tempi di cottura), recensioni (con stelline e voti), eventi (date, luoghi). Queste informazioni, prelevate direttamente dal markup inserito nelle pagine web, migliorano la visibilità dei link e spesso influenzano il tasso di clic.

Esempio pratico (JSON-LD) per FAQ e Article — incollarlo nello <head> della pagina e validarlo con il Rich Results Test:

{“@context”:”https://schema.org”,”@type”:”FAQPage”,”mainEntity”:[{“@type”:”Question”,”name”:”Che cos’è un featured snippet?”,”acceptedAnswer”:{“@type”:”Answer”,”text”:”Una risposta evidenziata estratta da una pagina che riassume la soluzione alla query.”}},{“@type”:”Question”,”name”:”Come ottenere un featured snippet?”,”acceptedAnswer”:{“@type”:”Answer”,”text”:”Fornire una risposta sintetica in cima alla pagina (40–60 parole) con intestazioni chiare e markup FAQ/HowTo.”}}]}

{“@context”:”https://schema.org”,”@type”:”Article”,”headline”:”Titolo dell’articolo”,”image”:[“https://example.com/immagine.jpg”],”datePublished”:”2024-01-01″,”author”:{“@type”:”Person”,”name”:”Nome Autore”,”url”:”https://linkedin.com/in/autore”},”publisher”:{“@type”:”Organization”,”name”:”Nome Publisher”,”logo”:{“@type”:”ImageObject”,”url”:”https://example.com/logo.png”}}}

Dove incollare: inserire lo script JSON-LD nello <head> o subito prima della chiusura del <body>. Validazione: usare Rich Results Test e verificare la comparsa in Search Console nella sezione “Miglioramenti”.

Local SEO e Local Pack: guida pratica per comparire nelle ricerche locali

Questa sezione spiega come ottimizzare la presenza nel Local Pack e nella mappa attraverso azioni pratiche e calendarizzate.

  1. Google Business Profile (GBP): rivendicare e verificare la scheda, completare orari, servizi, telefono, URL; scegliere categorie primarie e secondarie accurate.
  2. Coerenza NAP: assicurare che nome, indirizzo, telefono siano identici su sito, directory e social.
  3. Recensioni: incentivare recensioni genuine, rispondere tempestivamente e monitorare la qualità.
  4. Dati strutturati LocalBusiness: implementare schema con coordinate geografiche, orari e servizi.
  5. Contenuti locali: creare pagine city/area-specific con segnali geotargeted e link locali.
  6. Citazioni locali: ottenere menzioni in directory autorevoli e testate locali.

Piano operativo 30/60/90 giorni: 0–30 giorni: audit GBP e correzione NAP; 31–60 giorni: implementazione schema LocalBusiness, raccolta recensioni; 61–90 giorni: outreach locale, creazione di pagine geotargeted e monitoraggio con rank tracker locale.

Perché la SERP è importante per la SEO e il marketing

C’è chi punta al posizionamento naturale (SEO), chi gioca la partita degli annunci a pagamento (SEM): la differenza è sostanziale. La SEO mira ad apparire tra i primi risultati organici, investendo su contenuti di qualità, backlink e ottimizzazione tecnica; la SEM utilizza canali come Google Ads per guadagnare spazi sponsorizzati attraverso aste su parole chiave.

Checklist tecnica rapida per aumentare la probabilità di comparire in feature SERP:

  • Audit structured data: verificare FAQ, HowTo, Product, Article con Rich Results Test; misurare copertura in Search Console.
  • Ottimizzazione Hn: usare H2/H3 che replichino domande PAA e query vocali.
  • Snippet e meta: scrivere title e meta description con proposta di valore e call-to-action testabile via A/B.
  • Core Web Vitals: ridurre LCP, migliorare interattività e stabilità visiva; monitorare con Lighthouse.
  • Dati multimediali: implementare ImageObject/VideoObject e inviare sitemap media.
  • Monitorare PAA e creare contenuti che rispondono a ciascuna domanda.
  • A/B test su title/description per pagine con CTR basso.
  • Local signals: verificare GBP, raccogliere recensioni e ottimizzare NAP.

FAQ mirate per featured snippets e intent di ricerca

Che cos’è un featured snippet e come si ottiene? È una risposta evidenziata estratta da una pagina; si ottiene fornendo una risposta sintetica (40–60 parole) in cima alla pagina con intestazioni chiare e markup FAQ/HowTo.

Quante parole deve avere una risposta per un featured snippet? Solitamente 40–60 parole per paragrafi esplicativi; liste e tabelle funzionano altrettanto bene.

Quanto tempo serve per vedere un rich snippet in SERP? Può variare da qualche giorno a qualche settimana; monitorare Search Console per validazioni.

Le FAQ markup migliorano sempre il CTR? Non sempre, ma aumentano la probabilità di comparire come rich result; è consigliabile testare A/B title e meta description insieme al markup.

Posso ottenere il Local Pack senza una sede fisica? Generalmente no; Google richiede coerenza NAP e una presenza fisica verificabile per molte categorie.

La ricerca vocale prende la risposta dal primo risultato? Spesso proviene da featured snippet o snippet di risposta; ottimizzare con linguaggio naturale e markup.

Come sapere se la mia pagina è idonea per un carousel di immagini? Dipende dall’intento visivo della query; usare ImageObject schema, immagini ottimizzate (file name e alt descrittivi) e sitemap media.

Qual è la probabilità che la prima posizione perda CTR a favore di un featured snippet? La presenza di un featured snippet tende a ridurre i clic sul primo risultato organico se la risposta è completa; testare vari titoli per aumentare il CTR verso la pagina originale.

Conclusione

La SERP non è una semplice lista: è il terreno di incontro tra chi cerca e chi offre, governato da segnali tecnici, autorevolezza e intenzione di ricerca. Per emergere è necessario un approccio integrato che combini contenuti di qualità, ottimizzazione tecnica, dati strutturati e monitoraggio continuo.

CTA operativa: prepara un audit rapido seguendo la checklist proposta, implementa almeno un markup JSON-LD (FAQ o Article) e monitora le variazioni in Search Console per 30 giorni per misurare l’impatto.

FAQ finale

  • Cosa vuol dire SERP? È l’acronimo inglese di Search Engine Results Page: la pagina dei risultati visualizzata dai motori di ricerca dopo una query.
  • Quanti risultati mostra una SERP? Tipicamente 10 URL organici, ma il numero può variare in presenza di box, annunci o feature avanzate.
  • Che differenza c’è tra risultato organico e sponsorizzato? Gli organici sono selezionati dall’algoritmo in base a qualità e pertinenza; i sponsorizzati appaiono in forza di campagne Google Ads e si riconoscono dalla label “Annuncio”.
  • Cosa sono i rich snippet? Sono elementi grafici e informativi aggiuntivi (recensioni, prezzi, immagini) che arricchiscono la SERP quando il sito usa dati strutturati.
  • Come si ottengono visibilità e il miglior CTR nella SERP? Lavorando su SEO, contenuti di qualità, backlink, dati strutturati e una reputazione costruita nel tempo.